La propaganda governativa anche al cinema.

Non restando affatto sorpresi che la propaganda governativa e berlusconiana sia portata avanti da giornalisti al suo servizio, troviamo oggi la prova che la propaganda governativa viene esercitata anche al cinema. Infatti il film da poco uscito "Generazione 1000 euro" tratta la tematica del precariato e la situazione economica nella vita dei "trentenni, carini e senza soldi", come sostiene una dei suddetti giornalisti sulla pagina di critica cinematografica del giornale "La Sicilia". Il film e l'articolo spingono i giovani, sull'onda del modo di affrontare il problema del precariato del governo Berlusconi, a prendere la loro situazione "abbracciando la loro precarietà” come sostiene sempre suddetta giornalista. A detta del regista bisogna reagire con "ottimismo e grinta", questo film vuole "raccontare il precariato vissuto ma anche contrastato con sarcasmo o con ottimismo o con grinta o con attaccamento morboso al lavoro". Per uno degli attori protagonisti del film "non sono precari anche gli attori? La differenza è che gli attori lo scelgono, anche per incoscienza, molti poveracci lo subiscono".
Questa la versione di affrontare il precariato, che dice di affrontarlo con ottimismo e grinta, dice di affrontarlo con positività e attaccamento morboso al lavoro, ma non si rendono conto, o fanno finta di non rendersi conto, del problema sociale che spinge tantissime persone sul lastrico, che impedisce non solo ai "trentenni, carini e senza soldi" ma anche ai padri e alle madri di arrivare a fine mese. Problema che aumenta lo sfruttamento e il ricatto padronale che i lavoratori di oggi sono costretti a subire, perchè i lavoratori non hanno scelto come gli attori, si sono trovati sotto lo sporco gioco del capitalismo, sotto il ricatto salariale e la limitazione delle loro libertà, la continua minaccia della morte sul lavoro, per una mancata di sicurezza sui posti di lavoro. Questo modo di affrontare la precarietà, del tutto confacente con quello del governo Berlusconi, è solo un modo per cambiare la visione tragica e nera che oggi c'è sul problema del precariato, è un modo di affrontarlo del tutto confacente alle politiche padronali che spingono alla positività, prenderla alla leggera, mentre tu sei in continuo stato di instabilità economica e loro si arricchiscono alle tue spalle, mentre tu sei in continuo ricatto di possibile disoccupazione e tra un mese, tra tre mesi o tra un anno non sai se avrai o no i soldi per campare e un posto di lavoro. Non serve che governo e padroni tentino di distorcere la realtà a loro favore, conosciamo bene questa tecnica di manipolazione mediatica, messa in atto in altri campi dal suddetto governo, come con l'immigrazione creando lo spauracchio del rumeno stupratore, per nascondere chi sono i veri nemici, chi i veri delinquenti. Tecnica mediatica e di manipolazione mentale che porta agli occhi di tutti una realtà che non esiste, perchè nella vita reale è difficile tirare avanti sotto lo sfruttamento padronale, perchè i lavoratori nelle condizioni di precariato non sono come gli attori e quando prendono lo stipendio a fine mese non trovano molti zeri sul loro salario, e già tanto se ne trovano tre di zeri.
Questo modo di affrontare il precariato è solo un altro dei sistemi di manipolazione mentale messo ad opera dal sistema per impedire che i lavoratori prendano coscienza, per impedire che ci si renda conto del sistema fallimentare e dello sfruttamento atroce messo ad opera da sempre dal sistema capitalista, sfruttamento dell'uomo sull'uomo contro la quale bisogna lottare, perchè non ci siano più differenze economiche, perchè non ci siano più servi e padroni, perchè trionfi realmente l'eguaglianza economica e la giustizia sociale.
Dobbiamo renderci conto della realtà guardando la vita e la situazione difficile di oggi, dobbiamo prendere coscienza e lottare sempre da e con i lavoratori, contro i padroni e i governanti di turno che da sempre fanno la politica a loro favore, dobbiamo costruire dal basso le iniziative sui luoghi di lavoro e dobbiamo portare avanti l'alternativa di una nuova società, basata sulla libertà e sull'uguaglianza, dobbiamo portare avanti l'alternativa libertaria.

Roberto per la sezione “Delo Truda FdCA - Palermo